mercoledì 9 dicembre 2009

TA'


Perchè questa è la prima e finora unica parola che pronuncia Giaco. E onorare la sua minuta ma sconfinata saggezza è per me il modo migliore per iniziare questo blog. Perchè poi in fondo è lui a darmi lo slancio a farlo, semplicemente per il fatto che nel mio infinito caos non sò mai da dove cominciare e soprattutto non sò mai cosa cominciare. E anche se ci sono tantissime cose che mi piacciono, che mi riempiono e mi fanno vibrare, io ritorno sempre a quel caos che mi rende disorganizzata, discontinua, fluttuante. Ma Giaco no, da quando c'è lui, esattamente da 12 mesi e un pò a 'sta parte ,c'è un pezzo di me che si è fatto avanti, che si è aggiunto a quella me che era a galla da sempre, e posso dire con tono forse troppo enfatico, che da allora niente è come prima. In ogni senso possibile. E dunque in quella marea di me ora è confluita una nuova marea di altra me, nè migliore nè peggiore ma indubbiamente altra. Allora talvolta ripenso alle vecchie serate da barfly, di quelle fatte come si deve, con ritorno l'indomani, con un numero imprecisato di drink sullo stomaco, dopo ore di chiacchere svariate e chissà quanto sensate appollaiata ai tavolini dei soliti bar. Alla totale assoluta libertà della mia vita, senza legami e senza limiti, in cui tutto si muoveva solo attorno ai miei bisogni e alle mie pulsioni, piena anche delle mie malinconie e dei miei vuoti, in cui spesso mi sono persa ma sempre ritrovata ,tenacemente impigliata nelle mie confusioni ma anche così limpida nel sentirmi bene ad essere viva.
E poi è tornato il mio Mr.Big, da lontano, da anni luce di distanza in cui il ricordo della nostra relazione mi pareva misto ad un sogno e quasi irreale per quanto tempo era passato, senza mai un incontro, una telefonata, una notizia. Se non quello che io già sapevo bene dal giorno che è scomparso dalla mia vita, anche quando per premura o per ingenuità mi si voleva far credere di essere solo un pò troppo scossa dalla rottura, quando mi dovevo sentir dire che lui queste cose non le farebbe mai, ti ama troppo. Ma questo è un altro paio di maniche.
Così và la vita, diceva Kurt Vonnegut, che è nella top 5 dei miei scrittori preferiti, e ritrovarci è stato come tornare a casa dopo anni che sei ramingo nel mondo, anche felicemente randagio, ma poi quando torni a casa è per sempre, lo senti nelle ossa quando è quel momento. E dopo 2 mesi ero rinchiusa nel bagno della mia amica in un convulso pomeriggio, seduta sul bidet aspettando che quel dannato test rivelasse che non ero incinta e che stranamente mi ero allarmata troppo. Mai fatto un test di gravidanza in vita mia, forse per quello che la seconda linea rossa mi pareva troooopppo sbiadita, non riuscivo a vederla. Quando la sera ci siamo visti, in un pub a S.Lorenzo, finite le nostre due pinte di birra ho racimolato il coraggio per emettere un suono sensato dalla mia bocca. Ed è stata la frase: 'Mi sà che ci moltiplichiamo.' E da lì il resto, il muovermi a casa sua, che è la vecchia casa che amavo tanto e che ora è anche un pò mia, il mettere insieme le nostre vite, farle combaciare e aspettare che da quella pancia davvero gigantesca saltasse fuori nostro figlio. Wow. In un anno la mia vita si è capovolta. Ne sono passati quasi due, ed è ancora sottosopra, ma si è anche allargata a dismisura, è così capiente come mai avrei creduto. E come dicevo, in parte sono tutto quello che ero con l'aggiunta di altro e mi dibatto in tutto questo, quasi sempre con ironia, quando sono più nera col mio sarcasmo caustico che non perdona, quando mi sento illuminata invece è solo pura gratitudine, perchè tutto questo è davvero la mia vita. E quando circa una ventina di giorni fà Giaco ha compiuto un anno ho pensato che questo poteva essere un bel regalo per lui, poter leggere un giorno come la sua mamma era davvero e non solo sentire racconti edulcorati, capire come la mamma è sempre la mamma ma anche una donna piena di luce e ombre. Nè più nè meno di quello che avrei voluto sapere anche io dalla mia. TA.

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