lunedì 18 gennaio 2010

C IS FOR COOKIE


Probabilmente in Transilvania il cielo è più terso che da queste parti, e nelle campagne d'Irlanda l'umidità ti avvolge come un guanto proprio come accade quì, da un bel pò di giorni, troppi per i miei gusti. Girare per Roma con questo grigio che pareggia tutto mette sconforto, non c'è differenza tra cielo e asfalto e palazzi e semafori, una fusione caotica che toglie il respiro e rende omogeneo ogni cosa che guardi. Proprio per questo con Giaco abbiamo inaugurato la' seconda settimana della pantofola', senza troppe illusioni di imbroccare una giornata da stare all'aperto ho pensato di starcene tranquilli a casa. Ma tranquillo è una parola che non abità più quì da un pezzo.
Così alle 16 lo vado a prendere al nido e girato l'angolo eccoci quì, io e lui nell'arena finchè non arriva l'agognata ora X del sonno, e nel frattempo, si salvi chi può. Il nostro supereroe ha imbroccato invece un'altra strada, quella della settimana del lavoro oltranzista, talvolta lo aspetto per l'ultima chiacchera e un bacio della buonanotte, altre mi accascio e mi perdo la sua aria sgualcita che però trovo così sexy che quasi quasi ci faccio un pensierino, ma tempo che lo formulo già vibra nell'aria un lungo zzzzzz e confermo che settimana della pantofola calza a pennello come definizione, e ci dormo sù pure io.
Appena messo piede in casa Giaco passa in rassegna la sua ludoteca in un tempo record, impossessato da un'euforia improvvisa si lancia sulla sua consolle della Chicco, regalo della nonna per il suo primo anno di età, inizia a premere i tasti a vanvera azionando la serie di filastrocche micidiali e luci strobo a ritmo indiavolato, ondeggia soddisfatto e passa oltre. Quando ho visto lo scatolone gigante che la conteneva mentalmente già la collocavo in cantina dove c'è ancora tanto spazio, un pò perchè non amo molto i prodotti Chicco un pò perchè non amo affatto i giochi troppo ingombranti e confidavo nell'indifferenza di Giaco verso un oggetto così banale ed esteticamente ripugnante. Dovevo aspettarmi invece che il piccolo Giuda lo eleggesse suo feticcio del secolo, come ha fatto, e ora troneggia indisturbata occupando metà della sua stanzetta. Arriva poi al bidone del Lego, lo rovescia, lo guarda e poi ci passa sopra sentendosi Godzilla che cammina sulle macerie e arriva alla traballante libreria dove afferra uno per uno i suoi libri e li sparpaglia nello spazio rimasto, tra il lettino e il termosifone. Ne apre poi uno a caso, solitamente capita 'Dov'è il mio trenino' che è stato il suo primo libro tattile e si gratta via metà unghia dell'indice sul comignolo arruginito fatto con la carta vetrata, poi si dedica agli altri, nella Top 5 c'è sempre quello coi suoni degli animali della giungla, grandi sorrisi e soddisfazioni al sibilo del serpente, l'unico che riesce ad imitare, la mia dolce serpe in seno. Ad una certa ora, finito il martirio delle musichette dei vari giochi metto un pò di musica al pc e si comincia a ballare, o meglio,lui balla mentre comincia a trafficare con mollette dei panni e cucchiai o altri oggetti oramai risucchiati nella sua stanza, che sono effettivamente quelli con cui si distrae di più, io velocemente mi leggo il giornale o sbircio la posta. Se la musica smette grandi proteste, non può mancare, in heavy rotation, un video con Cookie monster che canta ' C is for cookie' e quello con Elmo al piano accompagnato da Big Bird e da una specie di mammut di cui non ricordo il nome, questi lo ammetto un pò mi ci sono affezionata e anche al lavoro mi capita di intonare 'laàlàlàlà làlàlàlà làlàlàlà elmo's songggg' oppure 'cookie cookie starts with cccccccc!'. Arriva poi l'ora dell'ammollo nella vasca che mi pare un buon rituale spartiacque tra la fase ludica e la seconda e ultima parte di questi pomeriggi domestici, la fase pappa-nanna (non così immediata ma intervallata da interminabili sù e giù per tutta casa, ora che si allena ad essere un bipede a tutti gli effetti!)
E' tenera e calda questa nostra settimana (ah già, è la seconda, ma se continua così mi sa che saranno parecchie...) è un modo per starcene vicini e scoprirci sempre di più, una sfida per me, un modo per riflettere, per respirare a fondo e dedicarmi a cose quiete e domestiche. Per imparare ad avere dei rituali casalinghi, quelli ripetitivi, la cosa più normale forse quando si ha un bambino così piccolo, la cosa più anomala quando si è una scheggia impazzita. Andare controtendenza è gustoso quando lo decidiamo fino in fondo, ci dà la misura di quanto possiamo annullare i nostri limiti, sembra di poterlo toccare con mano 'sto limite che ci siamo posti da soli, e riuscire ad oltrepassarlo mette un pò di pace addosso.
Oggi mentre rimuginavo su questa presunta pace zen, all'incirca nella quasi fase ammollo, lavavo alacremente delle pentole incrostate e Giaco si dava da fare nello sbattere coperchi di pentole, come quelle scimmiette con la carica, senza sosta. Ad un tratto silenzio, se n'è andato verso la sua stanza, io proseguo a dargli giù di olio di gomito ma avevo un senso come di...assenza, e allora lo raggiungo e lo trovo che mi guarda con un'espressione vaga, ma così vaga da essere terribilmente colpevole- mai lo avevo visto così basito e furtivo nello stesso tempo- allora ci fissiamo per qualche istante poi mi esce spontaneo :'sputa! dai sputa' e apro la mano. L'astuto testa-di-mela (uno dei suoi mille soprannomi, questo a causa dell'inequivocabile forma della sua testa da quando è nato) messo alle strette apre la boccuccia e mi rigurgita sulla mano una valanga di saliva in cui galleggiano 3 dico 3 croccantini della gatta. Mi volto incredula e scopro che si è portato in camera tutta la ciotola ,che era ovviamente piena, e mucchietti di palline marroncine sono sparsi ovunque. Senza darsi per vinto, mentre raccolgo il tutto mi volto e vedo di nuovo quella faccia, severa gli ordino di sputare, e mi rigetta sulla mano altra saliva, insieme ad un crocchino. Mi volto e tento di soffocare la risata. Così mentre ripulivo la bocca di mio figlio dal cibo per animali ho realizzato che non c'è veramente mai monotonia in quello che facciamo, dipende solo da che lato ho voglia di vedere il mondo.

On the air these days: Boards of Canada.

1 commento:

  1. oh.my.god.. è quello che temo di più.. cioè che Tommaso diventi definitivamente un bipede e possa mangiarsi il cibo dei gatti, ne ho due, ma so che sarà inevitabile probabilmente.. anzi da un giorno all'altro mi aspetto il rigurgito di pelo.. hai presente..??? :-/ cheppaura..
    mi piace la tua pace zen, chissà se la raggiungerò anche io un giorno..per ora mi sento ancora come una scheggia impazzita intrappolata..

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