giovedì 7 gennaio 2010

WISHING WELL


Saltato a piè pari ogni commento sul natale. Nemmeno me e sono accorta ed oplà, eccoci già catapultati nel nuovo decennio, mentre le mie feste sono trascorse sotto la cappa del mio spirito decisamente da Grinch. Era iniziato con altro animo, una domenica pomeriggio ho invitato alcuni amici per un 'thè+addobbo albero' tutto incluso, abbiamo fatto il nostro primo alberello con tutte le decorazioni colorate e divertenti, fuori dalla porta di casa ho appeso una famiglia di gingerbread man con un sonoro 'happy holidays' tutto di legno, forse più adatto a una casetta americana di qualche paesino del North Carolina che a questo pianerottolo di un austero palazzo dei primi del novecento. Giaco ha deliziato tutti con le sue gag da piccolo aiutante di babbo natale, soffiando sulle lucine dell'albero come se fossero candele e strappando bocconi di pandorini dalle mani di chiunque, trotterellando incerto nella sua dimensione nuova di zecca di bipede, e tutto questo avveniva all'incirca quando comparivano nei supermercati i primi torroni e ancora pochissimi negozi mostravano decori natalizi e nessuno ti faceva ancora gli auguri. Quindi mi sento di avercela messa tutta. Al giorno d'oggi credo che appena ho un attimo voglio far inabissare per sempre albero, decori e i vari gingerbread del cavolo, tanto li ho associati a questo periodo di corrente elettrica nell'aria.
Parte sempre tutto da noi giusto? Dunque non addosso a nessuno questo disagio che mi ha preso per i piedi e trascinato in insidiose sabbie mobili di malessere e cattivi pensieri. Mi rimane solo un malinconico ricordo della mia tintinnante spensieratezza e ottusa innocenza nel pensare di crearmi un fondale da cartolina svedese del Natale, con i ghirigori e le candele soffuse e pepperkakor, con Giaco nel suo pigiamone che giocava sul tappeto. Partiamo dal momento presente giusto? Dunque senza sezionare come sono andate queste infnite giornate, cosa ha popolato la mia mente e la totale mancanza di empatia e complicità che ho provato, voltiamo pagina e mettiamo al primo posto la lista dei desideri per il nuovo anno.
Voglio sentire di nuovo quella capacità di godere di tutto e di non perdere fiducia se le giornate non sono tutte così dense di valore come le vorrei. Non sentirmi frustrata per le rinunce ma arricchita da quello che riesco a fare, non sentire sempre quel vuoto come se avessi un buco al posto dello stomaco, ma sentirmi per intero tutta e tanta e speciale. Trasmettere quello che sono alle persone che amo e con tutto il cuore trasmettere il mio amore, senza tenerlo nello scrigno per pudore.
Poi tanta altra roba, come la concretezza che è uno degli obiettivi che mi trascino da diversi brindisi di capodanno ma che langue sempre all'atto pratico.
Ho un vago sospetto, è come se mi avesse preso una lieve depressione post parto a scoppio più che ritardato, ma è possibile? Il tempismo non è mai stato il mio forte, ma questo mi pare troppo fuori tempo...o forse è che da un mese ho smesso di allattare e i miei ormoni stanno tornando a fatica nei loro ranghi? Mmmmh. Intanto mi concentro su questo inizio anno e a sgranchire la mia testa annebbiata e il cuore intorpidito. Mi piace pensare ad un nuovo anno ricco di cose belle per tutto l'universo, ricco di nuove scoperte e di tutto l'amore che c'è per Giaco. E che il mio post del prossimo Natale sarà pieno della gioia che m'è sfuggita quest'anno.


On the air: This beard is for Siobhan-Devendra Banhart

1 commento:

  1. Spero tanto che tu possa avere tutto quello che desideri, come me, e spero che questa sorta di limbo in cui stiamo vivendo, dovuto credo allo sconvolgimento della consapevolezza di sapere di dover condividere la propria vita con qualcun'altro, persempre, si tramuti in qualcosa in cui tutto abbia una forma nitida, e calda, e rassicurante.
    un po' attorcigliato come pensiero, ma spero si sia capito. ;-)
    e.

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